L’Estonia è la più piccola fra le tre repubbliche baltiche e quasi un terzo del suo territorio è ricoperto da boschi e numerosi laghi.
Il lago più grande, il Lago Peipus, misura 3.555 chilometri quadrati ed è, per estensione, il quinto d’Europa.
Confina a sud con la Lettonia, a est con la Russia, a ovest con il Mar Baltico e a nord con il Golfo di Finlandia.
I primi antenati degli attuali abitanti furono cacciatori ugro-finnici che arrivarono nella zona probabilmente tra il 3000 e il 2000 a.C.
La regione entrò nella storia a causa del cosiddetto Drang nach Osten (la spinta verso l'est) dei principi, dei colonizzatori e dei commercianti germanici nel XIII secolo, con il quale l'Estonia cadde quasi subito in mani straniere: un periodo oscuro della storia che sarebbe durato ben 700 anni.
Secoli di lotte per mantenere la propria identità e raggiungere l'indipendenza sono la caratteristica principale della storia estone.
Sottomessa alla Russia dal 1710 (dopo Danesi, cavalieri dell'ordine teutonico e Svedesi), l'Estonia divenne una Repubblica indipendente nel 1918.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu incorporata nell'URSS come Repubblica Socialista Sovietica.
Il 30 marzo 1990 il Parlamento estone proclamò unilateralmente l'indipendenza: la piena sovranità fu riconosciuta il 6 settembre 1991, quando il distacco dell'Estonia venne formalizzato dal Consiglio di Stato sovietico, come riconoscimento dell'illegalità dell'accordo tra Germania e URSS (1939), che ne aveva permesso l'annessione da parte di quest'ultima.
La lingua ufficiale in Estonia e l’estone: molti sanno che le lingue finnica e ungherese sono parenti, ma pochi sospettano di una terza parente stretta: la lingua estone che appartiene infatti al gruppo Ugro-Finnico.
Oltre alla capitale Tallinn le città principali sono Tartu, Narva, Kohtla-Järve, Pärnu.